Salute mentale, conoscere per aiutarsi: la cura, l’attenzione e la solidarietà nei luoghi di lavoro

da | Ott 28, 2025 | Ambiente Salute Sicurezza, Cgil Monza e Brianza, RLST, Segretariato Sociale, SMSD, Sportello Sicurezza

Nell’ambito della quinta edizione del corso “Delegati sociali” di Cgil, Cisl e Uil Monza Brianza

Il sindacalista Matteo Casiraghi ha raccontato la sua esperienza: “Può capitare a tutti di avere un problema di salute mentale. Bisogna prendersi cura del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori costruendo diritti”

Limbiate-Cesano Maderno, 28.10.2025

Una giornata di formazione, ma anche un viaggio pieno di emozioni nel mondo della cura della salute mentale, con contributi di psichiatri e assistenti sociali e la preziosa testimonianza di Matteo Casiraghi, sindacalista brianzolo della Cgil che ha voluto rendere pubblica la sua storia per sensibilizzare sulla salute mentale. Il secondo appuntamento nell’ambito della quinta edizione del corso “Delegati sociali” di Cgil, Cisl e Uil Monza Brianza ha rappresentato per gli oltre 40 partecipanti molto di più di una semplice lezione. Il corso, infatti, è stato pensato proprio per permettere ai delegati sindacali di misurarsi con tematiche sociali non semplici e di farlo in maniera esperienziale: poche lezioni frontali, tanta sperimentazione e testimonianze che offrono ai partecipanti gli strumenti per agire concretamente in ambito lavorativo quando un collega sta male e ha bisogno di essere aiutato.

Intervista a Matteo Casiraghi, sindacalista brianzolo Cgil

Ma andiamo con ordine. Il progetto di Cgil, Cisl e Uil territoriali e finanziato da Ats nell’ambito degli interventi di prevenzione sul gioco d’azzardo patologico, formando i delegati sindacali delle tre organizzazioni ha l’obiettivo di creare in Brianza una rete di prossimità, sul territorio e nei luoghi di lavoro, per intercettare il disagio e intervenire con i servizi sociali e sanitari del territorio. Così formato, la figura del delegato sociale risponde all’esigenza di cogliere situazioni di fragilità tra le lavoratrici e i lavoratori nelle aziende o nella comunità e di facilitare il loro avvicinamento ai servizi territoriali preposti per aiutarli, creando così una rete di sostegno che permette di intercettare quanti avrebbero difficoltà a chiedere aiuto in modo autonomo e prima che il disagio aumenti creando ulteriori difficoltà al lavoratore stesso, alla propria famiglia o all’azienda.

L’organizzazione del corso è stata curata dai responsabili dei dipartimenti Politiche sociali di Cgil, Cisl e Uil, Luca Mandreoli, Michela Guzzi e Andrea Baldo, che, a margine dell’iniziativa, fanno sapere: “Siamo molto contenti di com’è andata la lezione di oggi. Per noi è importantissimo parlare di salute mentale nel corso ‘Delegati sociali’. Negli ultimi anni il tema del disagio psichico interessa sempre di più lavoratrici e lavoratori e sono in forte aumento gli esordi di ansie, depressioni e patologie correlate allo stress. Dobbiamo lavorare affinché ci siano contesti lavorativi accoglienti anche per chi sta attraversando un momento di fatica e reti sociali che possono prevenire e, in caso di necessità, accompagnare le persone verso i servizi competenti.”

La giornata di formazione ha avuto quattro momenti fondamentali: la visita all’ex manicomio di Mombello, una lezione sulla salute mentale, l’intervista di Massimo Cirri, noto conduttore radiofonico Rai, a Matteo Casiraghi, sindacalista brianzolo della Cgil, e la visita al Centro Psico-Sociale di Cesano Maderno.

Visita guidata all’Ex Ospedale Psichiatrico Antonini – Mombello di Limbiate

Il dottor Jacopo Santambrogio, psichiatra del presidio Corberi di Asst Brianza, ha accompagnato i delegati sindacali alla scoperta dei luoghi, in gran parte abbandonati e fatiscenti, dell’ex Ospedale psichiatrico “Antonini” a Limbiate. La splendida Villa Pusterla-Crivelli di Mombello, una volta “villa di Napoleone”, con il suo grande parco, divenne nel 1865 l’ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini, conosciuto da tutti come il “manicomio di Mombello”. Da qui nasce la storia ultracentenaria di cura, ma soprattutto di isolamento come nella concezione di allora, dei malati psichiatrici. Oggi, di quel vasto complesso restano attive Villa Crivelli, sede dell’Istituto tecnico agrario, alcune palazzine utilizzate dall’Istituto commerciale per periti aziendali e il Corberi, struttura di accoglienza per malati psichici gravi.

visita guidata all’ex Manicomio di Mombello

Il dottor Santambrogio ha spiegato come la psichiatria abbia compiuto un lungo percorso di trasformazione: dagli antichi manicomi, luoghi di segregazione e controllo, a un approccio centrato sulla cura e la dignità della persona. Il punto di svolta arriva con la legge Basaglia negli anni ‘70, che segna la chiusura degli ospedali psichiatrici e l’avvio di una nuova cultura della salute mentale, fondata sulla libertà, l’inclusione e la presa in carico nel territorio. Da allora, la psichiatria italiana è diventata un modello internazionale, capace di coniugare assistenza, diritti e umanità.

Come riconoscere il disagio mentale nei luoghi di lavoro – la visita al Centro Psico-Sociale di Cesano Maderno

Durante la lezione, lo psichiatra Santambrogio ha illustrato le principali sintomatologie legate al disagio psicologico e ai disturbi psichici, evidenziando come questi possano manifestarsi in forme molto diverse: dall’ansia alla depressione, dai disturbi dell’umore a quelli del comportamento, fino alle psicosi più gravi. Ha sottolineato l’importanza di riconoscere i segnali precoci, di non sottovalutare il malessere e di promuovere una cultura dell’ascolto e della prevenzione, superando stigma e pregiudizi ancora diffusi.

In questo, il delegato sindacale, adeguatamente formato, può riconoscere i segnali e intervenire per aiutare i propri colleghi a rivolgersi ai servizi territoriali di cura più adatti. “L’intero corso – hanno fatto sapere gli organizzatori – ha proprio questo obiettivo: non si tratta di sostituirsi al medico o al professionista, ma di avere maggiore consapevolezza nel leggere alcune informazioni e saper orientare i lavoratori al servizio più vicino di ascolto e di cura”.

E tra i presidi territoriali fondamentali per la tutela della salute mentale sul nostro territorio possiamo certamente citare il Centro Psico Sociale (CPS) di Cesano Maderno: qui operano psichiatri, psicologi, assistenti sociali e infermieri specializzati, che lavorano in équipe per offrire sostegno, diagnosi e percorsi di cura personalizzati. Nella stessa struttura c’è anche la comunità che accoglie persone in percorsi di recupero e autonomia, offrendo un ambiente protetto e relazionale dove la cura passa anche attraverso la vita quotidiana, la condivisione e la costruzione di nuove possibilità. In questo contesto, i delegati sindacali hanno potuto ascoltare i contributi della psichiatra Stefania Borghetti, dir. SC Psichiatria Ovest (Desio) del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della Asst Brianza, e delle assistenti sociali Federica Pennati, del CPS di Seregno, e Cinzia Cislaghi del CPS di Cesano Maderno.

L’intervista di Massimo Cirri a Matteo Casiraghi: affrontare la malattia mentale senza vergogna, con la forza delle relazioni, la cura dei servizi pubblici e la dignità del lavoro

L’intervista di Massimo Cirri, giornalista radiofonico della Rai, a Matteo Casiraghi, sindacalista brianzolo della Cgil, ha rappresentato il momento più emozionante della giornata di formazione. Casiraghi ha messo a disposizione di tutti i presenti la propria storia “perché possa essere utile a tutti noi, per affrontare piccoli e grandi momenti di difficoltà nella vita e nel lavoro, con la consapevolezza che esiste una straordinaria ricchezza nelle relazioni e nel lavoro che ci può far ritrovare la luce in un periodo di buio”.

Ed è proprio il buio la metafora scelta da Casiraghi per introdurre il suo racconto sul disagio che lo ha colpito pochi mesi fa: “Nel mio caso la malattia si è manifestata in maniera molto violenta e ha spento tutto. È difficile descrivere, sono stati mesi difficili, avevo perso decine di chili”, ha confidato ai presenti il dirigente sindacale, che ha aggiunto: “Nelle difficoltà di questi mesi di malattia e nel periodo della riabilitazione, ho avuto la fortuna di non essere mai stato lasciato solo. Ho sempre sentito l’affetto dei miei cari, in particolare di mia moglie e mia figlia, ma anche dei miei compagni di lavoro. E ho conosciuto lavoratrici e lavoratori delle professioni sanitarie con una umanità straordinaria, operatori mai abbastanza riconosciuti dal punto di vista contrattuale e salariale rispetto al prezioso e difficile lavoro che svolgono”.

Poi una considerazione politico-sindacale: “Mi sento fortunato per essere stato preso in carico nei luoghi di cura territoriali della sanità pubblica, è un diritto che deve essere garantito a tutti. Io sono stato curato, chi è accanto a me non è stato mai considerato né sostenuto in questo drammatico viaggio, forse su questo aspetto c’è ancora da migliorare”, ha aggiunto Casiraghi, che ha concluso rivolgendosi direttamente ai delegati sindacali: “Avete un ruolo fondamentale nella vostra azienda, esercitatelo con passione: con l’ascolto e la relazione avete davvero la possibilità di fare la differenza migliorando le condizioni di lavoro sia dal punto di vista contrattuale, ma anche in relazione alla vita delle persone in una rete di prossimità che metta al centro il lavoro come condizione di autonomia, libertà ed emancipazione”.

Il delegato sindacale svolge un ruolo riconosciuto nella prevenzione dei rischi sul lavoro e nel contesto sociale, anche per quanto concerne la salute psicologica.

 

Segretariato Sociale