Referendum dell’8 e 9 giugno, nasce il comitato interaziendale Roche – Thermofisher
Filctem, Filcams e Nidil Cgil Monza Brianza insieme per i 5 sì
Un comitato interaziendale Roche e Thermofisher per sostenere i Referendum dell’8 e 9 giugno. È l’iniziativa messa in campo dalle categorie Filctem, Filcams e Nidil Cgil Monza Brianza all’interno del polo industriale di via Gian Battista Stucchi.
Luisa Poletti e Cristina Landini, rispettivamente delegate Filcams e Filctem Cgil Brianza animatrici del comitato interaziendale Roche – Thermofisher
Cristina Landini, delegata Thermofisher e segretaria Filctem Brianza, spiega che “il comitato riunisce delegati delle tre categorie della Cgil presenti nelle due aziende, ma anche lavoratori simpatizzanti e sostenitori dei cinque sì: per tenerci aggiornati sulla campagna referendaria abbiamo una chat di gruppo nella quale mi occupo di trasferire tutte le informazioni principali e i contenuti da diffondere per informare i colleghi e, in generale, altri lavoratori dentro e fuori da qui”.
Una campagna elettorale che spesso si svolge fuori dai canali ufficiali. Ed è ancora la delegata Filctem a spiegare come: “Molto spesso sono i nostri colleghi a chiederci di più sull’appuntamento dell’8 e 9 giugno e, dunque, capita di trovarsi davanti alla macchinetta del caffè per approfondire i quesiti sui quali saremo chiamati ad esprimerci. Utilizziamo anche i social e i messaggini WhatsApp, ma quello che funziona di più è il passaparola”, aggiunge.
“Qui alla Thermofisher siamo in tanti (quasi 2.500 dipendenti, ndr) e alcuni sono già informati e hanno le idee chiare su quello che faranno l’8 e il 9, mentre in diversi mi hanno chiesto di approfondire perché in TV se ne parla poco”, spiega Landini, che aggiunge: “Non mancano le difficoltà, le persone sono disabituate alla partecipazione democratica, ma quando i lavoratori capiscono che i referendum li riguardano direttamente e che con il sì possono cambiare leggi che negli ultimi anni hanno reso il lavoro più precario e insicuro, allora capiscono che il voto di giugno è una grande occasione per cambiare direzione sui temi del lavoro”.
“Ultimamente mi è capitato di parlare con lavoratori giovani qui assunti tramite agenzie per il lavoro, loro sono motivati ad andare a votare perché la precarietà del lavoro che non ti permette di accedere a un mutuo la vivono tutti i giorni”, conclude.
Anche Luisa Poletti, addetta alle pulizie e da vent’anni in Roche assunta da una azienda esterna, non nasconde le difficoltà di una campagna referendaria che sui media nazionali non sta trovando il giusto spazio: “Sono da poco più di un anno delegata Filcams e ho fatto molta fatica a spiegare ai miei colleghi i quesiti sul lavoro – ammette – ma una volta compresi mi hanno detto di voler andare a votare”.
“Sono molto positiva, credo che dal voto avremo una bella sorpresa, è una battaglia che sento mia per riconquistare i diritti che ci hanno tolto in tutti questi anni”.
Cristina e Luisa, spilletta “per il Sì” ben in vista sulla maglia, sono lavoratrici di due aziende dirimpettaie nel sito di via Stucchi, entrambe realtà molto importanti: due delegate molto determinate che, insieme ai loro colleghi, continueranno a informare dentro e fuori i cancelli dell’azienda: “Ricorderò la data del voto a tutti fino all’ultimo giorno disponibile e continuerò a mandare messaggi ai miei colleghi, ma anche ad amici e parenti. Sono convinta che possiamo raggiungere il quorum”, afferma la delegata Filcams. “L’ultima settimana ci daremo dentro nel contattare di persona colleghi e tutti coloro che conosciamo”, assicura la collega di Thermofisher.