Ballottaggio a Monza, Cgil e Cisl: “Momento democratico decisivo per definire le politiche locali”

da | Giu 20, 2022 | Cgil Monza e Brianza

I segretari generali delle due organizzazioni sindacali territoriali hanno rilasciato un’intervista ai propri organi di stampa esprimendosi su fisco, lavoro e welfare: “Serve un nuovo approccio per affrontare le sfide”

Intervista ad Angela Mondellini e Mirco Scaccabarozzi di Cgil e Cisl Monza Brianza

Manca meno di una settimana al ballottaggio che vedrà impegnati i cittadini del Comune di Monza per la scelta del nuovo sindaco e le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl di Monza e Brianza, per voce dei due segretari generali, Angela Mondellini e Mirco Scaccabarozzi, colgono l’occasione per ribadire ancora una volta i temi prioritari su cui avevano già chiesto ai candidati Sindaco di assumere “impegni programmatici” con la lettera aperta inviata lo scorso 24 maggio.

“La campagna elettorale – sottolineano – è un’ottima occasione di consolidamento del rapporto tra amministrazioni locali e organizzazioni sindacali. Come sindacato confederale con un rilevante numero di iscritti sul territorio raccogliamo ogni giorno domande e sollecitazioni da una parte significativa dell’elettorato cittadino. L’esperienza di chi vive il territorio è indispensabile – aggiungono – per rispondere in modo esaustivo e puntuale alle questioni sociali ed economiche emergenti ed è garanzia di un modello di sviluppo con al centro le persone, il lavoro e la sostenibilità ambientale”.

“Ci auguriamo che Monza possa davvero assumere un ruolo centrale per l’intera provincia”, fanno sapere Mondellini e Scaccabarozzi in questa intervista rilasciata ai propri uffici stampa.

Il mondo del lavoro si sta evolvendo molto velocemente, come può l’amministrazione locale accompagnare i lavoratori in questo cambiamento?

“Sul nostro territorio sono già in atto due grandi transizioni che vanno governate: la transizione ecologica e quella tecnologica. Entrambe porteranno a una rivoluzione di svariati processi della nostra quotidianità che, se non guidati da valori che mettano al centro la persona e il lavoro, lasceranno sul loro percorso evolutivo molte vittime, in primis coloro che non abbiamo formato, ossia dotato delle competenze specifiche indispensabili per affrontare il cambiamento. Per far questo sarà imprescindibile orientare tutti i soggetti portatori di interesse, Amministrazioni locali in primis, a sostenere una innovazione diffusa fornendo strumenti di orientamento e di indirizzo alla crescita che non lascino per strada i pezzi. C’è da augurarsi che Monza favorisca questo processo”.

Qual è, al riguardo, la proposta del sindacato confederale?

“A nostro avviso è urgente avviare un lavoro comune che, attraverso la sottoscrizione di un patto operativo territoriale, coinvolga cittadini, istituzioni, mondo della scuola, operatori economici e parti sociali. Un patto che possa rappresentare il punto di partenza per un nuovo modello di sviluppo sostenibile con al centro il lavoro, soprattutto in riferimento alle modalità di utilizzo dei fondi del PNRR. Monza, in quanto capoluogo di provincia, dovrebbe assumere il ruolo di città capofila di questo progetto di cambiamento per tutta la provincia”.

Sicurezza sul lavoro e legalità, due questioni che affrontiamo sempre più spesso nelle cronache dei media del territorio. Come pensate di intervenire?

“Gli ingenti investimenti messi a disposizione dal PNRR su innovazione tecnologica e rivoluzione green porteranno, come sta succedendo ora per il bonus del 110% per la riqualificazione energetica degli edifici, un fortissimo aumento delle ore lavorate e del numero dei lavoratori nella nostra Provincia. Ma all’aumento del lavoro corrisponderà, purtroppo, un aumento dei rischi di infortunio che sarà possibile contrastare solo con una rete territoriale per la prevenzione e la tutela della salute nei luoghi di lavoro, composta da enti ispettivi, parti sociali, ordini ispettivi e che veda nei Comuni un forte alleato per il presidio dei cantieri, in stretto contatto con ATS e Ispettorato del lavoro. La legalità è una precondizione per garantire un lavoro sicuro, quindi la nostra proposta è di istituire una Commissione per la legalità che monitori i grandi progetti di rigenerazione urbana e i cambi di proprietà delle attività commerciali.”

In questi ultimi anni, come organizzazioni sindacali radicate sul territorio siete spesso intervenute sul tema del disagio sociale a difesa delle fasce più deboli della società. Parliamo, quindi, di welfare e politiche sociali. Cosa vi aspettate dal sindaco di Monza?

“La Pandemia ha lasciato sul proprio tragico percorso una scia di nuove povertà. Il Comune dovrà dotarsi delle risorse e degli strumenti necessari per intervenire su queste situazioni di disagio e per prevenirne altre, ripensando i criteri di accesso alle misure di sostegno in base alle caratteristiche dei nuovi soggetti in difficoltà e rafforzando, attraverso progetti specifici, i legami di comunità esistenti. La nostra società oggi è più fragile, complice la precarietà del lavoro: per essere veramente incisivi dobbiamo pensare a un nuovo genere di welfare ‘collaborativo’, realizzato con alleanze specifiche tra amministrazioni, terzo settore e cittadini. Solo in questo modo potremo davvero prenderci cura dei soggetti fragili o vulnerabili”.

Parlando di welfare non possiamo non parlare anche di sanità. Anche su questo tema Cgil Cisl e Uil hanno battagliato in questi anni. Qual è la situazione sul nostro territorio?

“Negli anni, Cgil Cisl e Uil hanno avanzato richieste, formulato proposte, seguito puntualmente la situazione dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari territoriali. La pandemia Covid ha drammaticamente confermato la correttezza e la lungimiranza delle nostre rivendicazioni: ricostruire una rete di sanità territoriale, ridefinire il ruolo dei Comuni nel Distretto, riconsiderare la Medicina Generale nel territorio, ridefinire il rapporto ospedale/territorio con particolare attenzione alle politiche di informazione e prevenzione, rilanciare i temi della non autosufficienza e dell’assistenza domiciliare. Come sindacato confederale siamo pronti al confronto con le amministrazioni locali in merito alla realizzazione delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità, sia per quanto riguarda la loro collocazione che sugli standard di servizi che in essi devono essere realizzati, al potenziamento dei servizi domiciliari, anche attraverso l’attivazione delle Centrali Operative Territoriali (COT) in ogni Distretto con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, alle specifiche politiche il merito all’inclusione e coesione in riferimento alle nuove povertà causate dalla pandemia, a quelle della famiglia, alla disabilità e marginalità sociale. Un confronto che a Monza non sempre c’è stato”.

I rincari dell’energia stanno mettendo sempre più in difficoltà le famiglie. Quali azioni possono mettere in campo i Comuni per andare incontro ai cittadini?

Il Sindacato, insieme alla Categorie del Pensionati, svolgono da sempre un’azione forse poco conosciuta ma che incide significativamente sulla vita di tutti i cittadini: la contrattazione sociale. Ogni anno, infatti, in fase di stesura dei bilanci preventivi comunali, una delegazione di sindacalisti incontra – dove concesso – gli assessori al bilancio dei Comuni per trattare condizioni più favorevoli in materia di fiscalità. Stiamo parlando di tasse e tariffe comunali, come la nostra richiesta di introdurre una soglia di esenzione sui redditi di 18.000€ per l’addizionale comunale o l’utilizzo della progressività, con l’utilizzo di aliquote differenziate per fascia di reddito. Per i soggetti fragili sollecitiamo i Comuni a potenziare l’offerta e i contributi destinati all’assistenza domiciliare SAD e ADI. Da questo punto di vista il Comune di Monza è stato un po’ sordo alle nostre richieste, per il futuro speriamo in una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione: saremo tutti a rispondere a bisogni sempre più urgenti. E ci auguriamo che Monza possa davvero assumere un ruolo trainante per l’intero territorio”.

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