Precari della Giustizia, presidio anche a Monza: “Stabilizzazione per tutti”

da | Lug 3, 2025 | Fp

Papini, FP CGIL MB lancia l’allarme: “Che senso ha perdere personale già formato?”

FP CGIL, USB PI e UIL PA in piazza davanti ai Tribunali: a rischio 12.000 lavoratrici e lavoratori assunti con il PNRR. A Monza coinvolti circa 70 precari indispensabili al funzionamento del Tribunale

Passa anche da Monza la rivendicazione sindacale di FP CGIL, USB PI E UIL PA che, tra il 30 giugno e il 1° luglio, ha portato le lavoratrici e i lavoratori del Ministero della Giustizia davanti ai Tribunali di tutto il Paese.

A un anno dalla scadenza dei contratti dei precari assunti con il PNRR e a soli 6 mesi dall’approvazione della prossima legge di bilancio nella quale il Governo dovrà definire le risorse destinate alla stabilizzazione, le sigle sindacali chiedono con forza la stabilizzazione di tutte e tutti i 12.000 lavoratori e lavoratrici attualmente in servizio in Italia. 

Per il Tribunale di Monza parliamo di circa 70 unità, assunte negli ultimi anni con contratto a tempo determinato grazie alle risorse del PNRR, che hanno dato un apporto decisivo all’ammodernamento del sistema giustizia e alla riduzione dell’arretrato che rappresentava un serio problema causato da una carenza cronica di personale.

“L’attuale precarietà contrattuale rappresenta un elemento di forte instabilità e un ostacolo alla piena valorizzazione delle professionalità coinvolte”, dichiara Silvia Papini, segretaria della Funzione Pubblica CGIL di Monza e Brianza, che aggiunge: “Sollecitiamo le istituzioni competenti ad avviare un confronto immediato volto a individuare soluzioni concrete e tempestive per la trasformazione di tutti i contratti a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato”. 

La carenza di organico del Ministero che, anche a causa dei numerosi pensionamenti, andrà sempre più aumentando non troverà, infatti, compensazione con la stabilizzazione, ipotizzata dal Governo, di soltanto la metà dei precari. 

“Una battaglia – spiega Papini – che coinvolge non solo le lavoratrici e i lavoratori esclusi dalla stabilizzazione ma che è anche battaglia del personale a tempo indeterminato che sarà costretto a caricarsi del lavoro di chi non verrà stabilizzato o a formare nuovo personale assunto con successivi concorsi”. 

“Che senso ha – si chiede la segretaria della FP CGIL Silvia Papini – predisporre in futuro concorsi per selezionare nuove persone, quando abbiamo a disposizione migliaia di giovani che si sono già formati e che hanno dimostrato di poter dare un grande apporto al sistema della Giustizia italiano?”.

“Il Ministero della Giustizia – conclude la segretaria FP CGIL in Brianza – è da anni in una situazione critica e sembra mancare la volontà di mettere in campo soluzioni atte a risolvere questa criticità che, va ricordato, non coinvolge soltanto le lavoratrici e i lavoratori ma ha ricadute su tutti i cittadini e le cittadine che ne pagano il prezzo”.