Sicurezza sul lavoro, lunedì nero in Brianza
Due gravi incidenti sul lavoro in poche ore tra Desio e Monza: la Brianza torna a fare i conti con la piaga della mancata sicurezza. I numeri parlano chiaro: dove non c’è rappresentanza rischio infortuni alto
A Monza il quarto incidente mortale dall’inizio dell’anno. La Cgil denuncia: “Necessario aumentare il livello di sicurezza nelle piccole aziende

Federica Cattaneo, segretaria Cgil Monza Brianza
Lunedì nero in Brianza per il lavoro: questa mattina due infortuni gravi in Brianza. A Desio in un cantiere e a Monza in una azienda metalmeccanica. Quest’ultimo mortale – ed è il quarto in provincia dall’inizio dell’anno – alla Gusmar & Sella Valves di via Angelo Mauri.
“Sul registro degli infortuni mortali di Ats Brianza sono conteggiati 3 infortuni mortali, con quello di oggi siamo quindi a quota quattro”, constata amaramente Federica Cattaneo(foto), segretaria con incarico alla sicurezza sul lavoro di Cgil Monza Brianza, che aggiunge: “Ancora una volta ci troviamo di fronte a una piccola azienda, senza rappresentanza sindacale. Dalla nostra esperienza, questi infortuni mortali hanno purtroppo una caratteristica ricorrente: spesso avvengono in realtà di dimensioni ridotte, non sindacalizzate, dove mancano figure di rappresentanza dei lavoratori e, dall’altra parte, in contesti di piccoli e medi appalti privati. È una combinazione che aumenta i rischi e i lavoratori sono più esposti e ricattabili”.
A confermare questo punto di vista anche la riflessione di Pietro Occhiuto, segretario generale Fiom Cgil Brianza, che si è recato davanti all’azienda di Monza subito dopo aver appreso dell’incidente mortale: “Siamo pronti a dare tutela legale alla famiglia del lavoratore”, afferma il segretario generale Fiom Brianza a margine del sopralluogo. E aggiunge: “Soprattutto in aziende non sindacalizzate c’è il rischio dell’abbassamento dei livelli di sicurezza. Nei prossimi giorni cercheremo di fare in questa azienda anche delle assemblee del personale dipendente. Dove non c’è il sindacato – insiste Occhiuto – troppo spesso la sicurezza viene sacrificata, i controlli sono insufficienti, la voce dei lavoratori resta inascoltata. Non possiamo permettere che il lavoro diventi una trappola mortale”.
“Le morti e gli infortuni sul lavoro sono una piaga intollerabile – aggiunge Maria Ciociola, segretaria generale della Fillea Cgil Brianza –. Non si tratta di semplici fatalità, ma di un problema strutturale: scarsa cultura della sicurezza, controlli insufficienti, subappalti senza regole, ritmi di lavoro insostenibili e precarietà. È indispensabile rivedere la filiera degli appalti: chi utilizza manodopera deve rispondere direttamente della sua sicurezza. Servono più ispettori e un investimento forte nell’educazione alla sicurezza fin dai percorsi scolastici e professionali. La sicurezza – conclude – non è un costo, ma un investimento e un dovere civile: violarlo significa negare la dignità della persona”.
“Quando avvengono questi infortuni così gravi – aggiunge ancora la segretaria della Cgil in Brianza Cattaneo – noi concretamente cerchiamo di metterci in contatto con i lavoratori dando sempre massima disponibilità per il supporto, oltre che metterci a disposizione della famiglia del lavoratore coinvolto”.
“Il nostro impegno per la salute e la sicurezza dei lavoratori è continuo e quotidiano con il nostro Sportello Ambiente, Salute e Sicurezza a cui tutti i lavoratori possono accedere, non solo i delegati sindacali e i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”, conclude Cattaneo.